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Annarita Campo: 20 anni di Carriera... e non sentirli!"

"Prima biografia della regista a firma di Gregorio Napoli!"

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Annarita Campo aveva solo quattro anni quando tenne in mano la sua prima macchina da presa, che il papà aveva acquistato e non aveva mai utilizzato. Guardando attraverso l’obbiettivo aveva già chiaro il suo futuro, quello che avrebbe fatto e la persona che sarebbe diventata. Era il 1994 quando Annarita Campo, giovanissima, a soli 12 anni, decise di realizzare il suo grande sogno e iniziò a scrivere la sceneggiatura del suo primo lungometraggio “La lunga strada della vita”, interpretato successivamente dal noto attore siciliano Giovanni Armone. Da lì la lunga ascesa della giovane regista, l’unica ad essere diventata maestra del cinema italiano ancora giovanissima. Ad 18 anni un noto giornale brasiliano le dedica un articolo, parlando di questa giovane regista che si sta facendo strada nel cinema italiano. Il giornale viene letto da Dino De Laurentiis, noto produttore cinematografico, il quale ammirato alla stessa, decide di contattarla. Era il gennaio del 2000 quando Yvonne Schibinger Amiconi, assistente di De Laurentiis, decide di contattare il Ministero degli Esteri per rintracciare la regista ed arriva dall’America in Italia sino a Rosolini (Sr) per conoscerla e convincerla a partire per Los Angeles dove l’attendeva De Laurentiis. Ma per motivi familiari (il padre era scomparso da poco e la madre aveva problemi di salute), Annarita declina l’invito e continua la sua lunga strada verso il Cinema Italiano. Decide così di partire per Roma portandosi dietro la madre, per entrare in una delle più prestigiose scuole di cinema. Con sede agli “Studios” la “New University of Cinema and Tv” era diretta dai grandi maestri del cinema italiano, tra i quali: Gillo Pontecorvo, Citto Maselli, Renzo Rossellini, Franco Di Giacomo (premio Oscar), Ugo Pirro (premio Oscar) e Osvaldo Desideri (premio Oscar) e registi televisivi come Ruggero Montingelli, ideatore di Video Music e regista di “Top of the pops”, che dice di Annarita: ‹Devo dire che per me è stata una piacevole scoperta, un personaggio poliedrico, molto vivo nei sentimenti... anche perché è difficile trovare persone così sensibili, così umili, senza essere al di sopra delle righe che abbiano questa sana passione per il mezzo televisivo e cinematografico. Riesce ad usare in maniera molto marcata il mezzo che le permette di raccontare con immagini, il mezzo televisivo, la cinepresa, ho visto i suoi lavori e sono rimasto piacevolmente impressionato.

E’ difficile trovare a quella età una caparbia ostinazione come Annarita ha›. La scuola aveva come intento quello di creare un gruppo di registi alunni dei grandi maestri del cinema italiano, e grazie al suo particolare talento cinematografico Annarita entrerà a far parte di quella scuola e sarà anche l’unica a diventare famosa e a continuare tutt’oggi a lavorare nel cinema. Agli “Studios” avviene l’incontro con Sabrina Ferilli, impegnata nelle riprese della fiction “Commesse 2”. La Campo e la Ferilli si incrociano in un corridoio degli stabilimenti cinematografici, sarà l’attrice che si avvicinerà per conoscerla. Da lì nascerà un bellissimo rapporto di amicizia che porterà la Ferilli a presenziare qualche mese dopo, alla cerimonia di consegna della Laurea di Annarita, come riportato anche da “Il Messaggero”. La Ferilli impegnata in varie produzioni seguirà comunque la Campo a distanza, come cita un suo biglietto: ‹sono molto impegnata…quindi impossibilitata a venirti a trovare…ti seguo comunque a distanza con tanto affetto e simpatia. Un grosso bacio e a presto!!›. La bellissima attrice invierà anche un telegramma di auguri alla Campo per la prima nazionale a Siracusa del film “Nel cuore di una diva”, dove scrive: ‹Gli auguri più grandi ad un’amica preziosa›. Nel 2001, la nota rivista cinematografica “Videotecnica” le dedica un’intera pagina, e il critico Giacomo Puma scrive di lei ‹Amore per il cinema, naturalmente. Grande è infatti la passione che spinge la giovanissima Annarita Campo, che ha un solo sogno nel cassetto: quello di diventare una famosa regista. La fede smuove la montagna, si sa. E la passione fa altrettanto: se è vero che volere è potere, beh…c’è qualcuno che ha fatto proprio questo motto e ce la sta mettendo tutta per tradurlo in pratica. Stiamo parlando della “woman in video” del mese, la diciannovenne Annarita Campo, siciliana, un curriculum non male per una ragazza da poco maggiorenne che dichiara di avere Federico Fellini come regista preferito. La nostra “woman in video” mostra una certa capacità di raccontare per immagini. Un buon inizio per una ragazza che ha le idee chiare e sa bene quello che vuole!”›. Sarà proprio “Nel cuore di una diva” a consacrare la regista Campo tra i grandi maestri del cinema italiano.

Quattro settimane di riprese nella Città di Siracusa che comparteciperà al film, più di quattromila articoli nella stampa locale, il primo film a raccontare la violenza sulle donne quando non era così attuale e ad inserire poliziotti reali nelle scene del film e soprattutto un grande ritorno nel cinema, quello dell’attrice felliniana, Sandra Milo, che dice di Annarita : ‹Ho provato subito una grande simpatia per lei e una stima veramente notevole che è rimasta, anzi si è rafforzata facendo il film,lavorando insieme, conoscendoci meglio….. Mi ha colpito subito la sua determinazione, la sua forza di volontà, la sua capacità di non arrendersi, di andare avanti. Io guardo a lei con una sorta di sorpresa e di ammirazione……… E’ molto allegra, è una che, non è perché gira il film si dimentica di ridere,no!›. Durante il montaggio dello stesso film, la Campo riceve la visita a sorpresa di Moraldo Rossi, amico ed aiuto-regista di Fellini, il quale, manifesta la grande ammirazione che prova per la regista e chiede di poter assistere al montaggio del film. Dopo aver visionato alcune scene il regista Rossi si congratula con la Campo dicendole che erano anni che ormai non vedeva un film così bello…. Nel maggio del 2007, il conduttore Gigi Marzullo dedica a lei e al suo film quasi l’intera puntata della trasmissione di Raiuno- “Cinematografo”-. Nel 2008 decide di scrivere, produrre e dirigere un kolossal natalizio dal titolo di “La città dell’amore” ambientato tra Tarvisio (Ud), l’Austria, la Slovenia e la Siberia. La neve farà da cornice a questa romantica storia che vede protagonista la figura di Santa Clause. La Campo realizzerà riprese spettacolari attraversando a piedi laghi ghiacciati e ponti di legno sospesi nel vuoto, l’interno di uno spazio abitato da Linci e Bisonti, e con una slitta trainata da cani percorrerà quasi integralmente le montagne del tarvisiano. La sua vicinanza alla figura del santo Padre Pio da Pietralcina e l’avvenimento di alcuni episodi miracolosi che la vedono protagonista, la fanno conoscere alla prestigiosa televisione dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo a Foggia, “Padre Pio Tv”, che trasmetterà in esclusiva ed in prima serata il 24 dicembre 2013, il film “La città dell’amore” che ottiene un numeroso successo di pubblico (3milioni di spettatori tra digitale,web e satellite). Nel 2010 decide di realizzare un altro sogno che aveva da bambina, quello di diventare un alpino. Entra così a far parte del 7° Reggimento Alpini dell’Esercito Italiano prestando servizio V3S a Belluno in Veneto. Proprio l’esperienza vissuta, che come dice lei l’ha aiutata a maturare, le ha ispirato il film “Io,Alpino”.

Oggi la regista ha 32 anni di cui 20 anni di carriera nel Cinema Italiano ed in carnet 15 film tra il cinema e la tv tra cui “Io,Alpino” le cui riprese sono in corso. Ha ottenuto prestigiosi e numerosi riconoscimenti, cittadinanze onorarie e premi vinti sin da ragazzina nei più grossi festival internazionali. Ha lanciato e reso noti numerosi attori e attrici italiani, ed ha rilanciato Sandra Milo dopo anni di assenza dal cinema d’autore ridandole così popolarità e prestigio. E’ molto amata dalla critica cinematografica italiana, dalla quale è stata definita il “genio del cinema italiano” e “un vero e proprio fenomeno”, come piace definirla ad Anselma Dell’Oglio, critica cinematografica e moglie del giornalista Giuliano Ferrara. Proprio la sua carriera ad esclusione degli ultimi quattro anni è racchiusa nella sua prima biografia ufficiale dal titolo “Annarita, una cineasta a tutto Campo” firmata da Gregorio Napoli, noto critico italiano e tra i fondatori del “Sindacato Critici Cinematografici Italiani”, che dice di lei: ‹Ho conosciuto Annarita Campo nei primi mesi del 2007, prima per telefono,poi nel "dialogo estetico" dalla visione del suo lungometraggio "Nel cuore di una diva". Mi colpiva, e mi affascinava, la sicurezza con cui Annarita dirigeva un'attrice di luminosa carriera quale è Sandra Milo. Ma ero attratto soprattutto dalla lucidità appassionata con cui Annarita approfondiva il tema della madre in ansia per le scelte sentimentali del figlio. Pensavo, traendone gioiosa fiducia, che il Cinema indipendente aveva un futuro, se una cineasta di appena ventun anni, era riuscita a realizzare un film stimolante. Avendo in carnet, peraltro, una carriera iniziata alla tenerissima età di 14 anni. Era questo l'aspetto aurorale nell'intervento di Annarita Campo per la rubrica "Cinematografo", ideata e condotta da Gigi Marzullo"- continua Napoli- "Per l'entusiasmo con cui perpetua la sua esperienza, per l'ardimento con cui propone a se stessa ed alla letteratura giovane, l'esemplare milizia oltre il ricatto degli apparati industriali, Annarita Campo è oggi è un punto di riferimento per la libertà creativa nel settore dei manufatti cinematografici e per la cultura nel suo insieme.

"Nel cuore di una diva" è e rimarrà un gioiello del cinema italiano›. In un’altra intervista Napoli dichiara: ‹Metterò da parte l’emozione che in me, vecchio melomane, suscitano le canzoni di Annarita Campo. E mi atterrò allo specifico, cioè al “meum particolare” il Cinema.“Nel cuore di una diva” è una tappa nella storia (esigua) delle produzioni indipendenti. Campo svela duttilità di linguaggio, senso dominante dell’inquadratura, tensione umana (pardon,femminile) nell’esaltare le virtù di un’altra indipendenza: quella delle donne dai viluppi immondi della schiavitù familiare. La vibrante Anna è una vestale protesta al culto dell’Arte, all’affermazione della “sua” vita, delle “sue” aspirazioni. La supporta con straordinaria classe ed amabile malinconia, una memorabile Sandra Milo, icona, che dico?, testimonianza di una letteratura che segnò parecchie stagioni. Un plauso a tutti gli altri, un “prosit” alla verde Campo, un auspicio alla pellicola. Pazza, come tutti noi, ma pazza a Nord-nord ovest ossia capace di distinguere l’airone dal falco›. Nel 2009 ha tenuto una “Master class” al “Taormina Film Festival” assieme al critico Gregorio Napoli, durante la quale ha ripercorso tutta la sua carriera. Nel 2011 ha presentato in esclusiva sempre presso lo stesso festival, la sua biografia ufficiale. Negli ultimi anni ha co-prodotto diverse pellicole dirette da altri registi, tra cui “41° parallelo” interpretato da Massimo Dapporto (presentato al “Festival del Cinema di Cannes” e al “RIFF-Roma International Film Festival”) e “The Golden Temple” interpretato da John Wells ed ambientato durante gli ultimi giochi olimpici di Londra. Ha ricevuto i complimenti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che annualmente invia a casa della regista telegrammi di auguri per le festività, ed anche da parte dell’uscente Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, che di lei dice: ‹Diventare registi è il sogno di tanti appassionati di cinema e teatro. La passione della direzione coinvolge tutti i sensi, impegna culturalmente e intellettualmente perché la regia interpreta le realtà vissute dai protagonisti del nostro tempo o quelle raccontate dai grandi della letteratura mondiale. Imparare l’arte della regia non è una cosa da poco: bisogna essere mossi da una grande passione, avere un animo molto sensibile, uno spirito di osservazione sviluppato, capacità critica, lettura delle realtà circostanti e il talento narrativo attraverso le immagini. Grazie a questo libro, lei racconta la sua storia, la storia di una ragazza che, in un settore dove le opportunità per i giovani non sono amplissime, è riuscita a realizzare il suo sogno ed entrare a far parte di un mondo straordinario… le esprimo le mie più sincere congratulazioni e le auguro una carriera ricca di soddisfazioni!›. E’ stata tra i sei registi scelti dall’ANICA- Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Televisive Italiane, per realizzare il documentario sui 70anni di storia della stessa.

A chiudere in grande i festeggiamenti per i 20anni di carriera e senz’altro l’invito per il quarto anno consecutivo dalla Commissione Italiana di pre-selezione agli Oscar, per la categoria come “Miglior Film Straniero”. Questi sono solo alcuni degli episodi della carriera della regista Campo e dei personaggi che stimano la persona oltre che il personaggio.

L'Intervista

http://www.sestodailynews.net/rubriche/stelle-di-giorno--di-concita-occhipinti/1411/annarita-campo-io-alpino-il-film-dedicato-ai-militari-caduti-in-afghanistan

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